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Maria Grazia Palermo
Alla ricerca dell’Io interiore
Eccezionale dialettica degli aspetti multipli caratteriali. Delicatezza e aggressività, fermezza e maternità. Una poliedrica e insieme armoniosa e felice unione di animo e corpo…
Stiamo parlando della pittrice Maria Grazia Palermo che abbiamo intervistato all’interno del suo studio (che è anche il suo nido) che si trova nello splendido paesino etneo di Viagrande (CT).
Candele accese, profumi che si spandono nell’aria, cuscini, le foto dei suoi cari in bella mostra sulla scrivania e poi centinaia di barattoli, tubetti, pennelli e libri. Un mondo unico dove – ci confida la stessa pittrice – non sempre accoglie gli estranei. Ciò mi lusinga…sarà perché siamo donne o perchè vuole che "entri" realmente nel suo mondo e ne conosca l’Io interiore?
Due lunghe ore di conversazione, pagine e pagine di taccuino scritte e riempite con tutto ciò che è uscito fuori da una lunga e coinvolgente intervista…
Un totale coinvolgimento, così come quello che prova lo spettatore quando si sofferma ad ammirare le sue opere: ritratti, nudi di donne, fiori, drappeggi, (abiti)maschere e maternità. Non uno stile fantasioso o sognatore, ma una carica emotiva, sociale, introspettiva e analitica davvero sorprendente. Lei, del resto non è mai stata insensibile alle problematiche sociali: è sostenitrice delle attività di varie associazioni e del club service "Kiwanis International" Catania centro, insegna musica da ventidue anni nella scuola media di Librino, e per 18 anni si è dedicata al Teatro per i ragazzi, curando la regia e la scenografia di ben 22 spettacoli musicali (nel 1997, insieme al suo gruppo, ha vinto il trofeo -
Ma… come nasce l’amore per l’arte? «Mio padre – risponde con un sorriso la pittrice – si dilettava a disegnare, a scrivere e suonare, ed io passavo ore a guardarlo dipingere. Successivamente ho effettuato studi sempre più specifici ed infine ho conseguito la maturità presso il Liceo Artistico -
Uno stile davvero affascinante per tele apprezzate non solo dai siciliani ma anche oltre Stretto. La pittrice, infatti, esporrà a Roma alla galleria "Il mondo dell’arte" di via Margutta dal 23 febbraio al 30 febbraio p.v.. Una personale dove si potranno ammirare circa 20 opere realizzate principalmente negli ultimi mesi e che risentono della nuova tendenza cui si è rivolta l’autrice: l’Islam.
«Mi sono dedicata – spiega Maria Grazia Palermo – allo studio del mondo islamico, delle donne e delle loro usanze. Dipingendo donne coperte dal burcha ho cercato di mettere in risalto la loro vera interiorità e non un semplice abito che nasconde tutto ciò che c’è nascosto dietro… Ma così dicendo vorrei approfittare per spiegare il motivo che mi spinge a dipingere nudi di donne. Il corpo diventa un pretesto per esplorare e "mettere a nudo" quello che è nascosto dentro: la ricchezza interiore di ogni donna viene sempre celata (anche nel nostro mondo occidentale) da molteplici veli ed io provo a scoprirli tutti. Questo – prosegue la pittrice – deriva da una profonda ed intensa indagine meditativa alla quale mi sono dedicata negli ultimi anni per ricercare l’ispirazione in quel "quid" che ai più sfugge ma che è celato nella profondità del proprio essere… Grazie alla meditazione – conclude – ho avviato il mio percorso di crescita spirituale attraverso la quiete mentale che mi riduce la sensibilità agli stimoli esterni accentuando quella agli stimoli interni e mi permette così un’osservazione della realtà silente priva di giudizi e pregiudizi e di filtri. Noi esseri umani "siamo molto di più" e dobbiamo cercare di distaccarci dalle nostre debolezze e se possibile guardare dentro noi stessi per ritrovare l’enorme ricchezza che ci contraddistingue!».
La pittura della Palermo è, dunque, molto genuina e non risente di influenze esterne dettate da mode, dettami sociali o altro. La sua è costante ricerca del bello e dello spirituale… non certo dell’artefatto.
Periodico "LA VOCE" Febbraio 2008
Lucia Grazia Nicotra giornalista
“I Nudi di Maria Grazia Palermo esprimono un'intensa poesia dell'anima: delicate, a volte rarefatte, le sfumature cromatiche, leggere e perfette le linee dei corpi, quasi volesse cogliere assieme all'armonia del corpo anche la bellezza dell' anima. Intensi e carichi di espressività i volti dipinti, colti a inseguire un sentimento, ora di malinconia, ora di sogno, ora di mistero e di incanto. Sapienti gli sfondi su cui fare risaltare la delicata impalpabilità dei soggetti.
In una parola definirei i suoi nudi come poesia dell'anima. Sì, poesia, musica, contemplazione del corpo come pura bellezza che rimanda al divino, all'Eros come Principio primo del Mondo".
Lorenzo Marotta Scrittore Novembre 2012
"...nudi come scolpiti eppure vivi…"
"…La sua pittura è onesta, poiché crea quel che veramente sente ed è quindi lirismo puro unitamente a sapienza tecnica…"